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"Dal Paesaggio all'immagine il conflitto indagato dall'artista rimane il medesimo: unità contro dispersione, integrazione e disintegrazione, creazione e distruzione"  

                                                                                                                                                           Giuseppe Alletto

Giugno 2016

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"Sperimentazione, ricerca, leggerezza, precarietà, fragilità, contemporaneità, sono solo alcune delle parole che possono aiutarci a comprendere il linguaggio di Michele Lombardo. I materiali utilizzati, la combinazione di oggetti appartenenti alla memoria collettiva rimandano a significati molto intimi, frutto di un lavoro costante e minuzioso che si evolve con una dinamica sorprendente, rimettendo in circolo moti a lui familiari. Spesso le sue installazioni alludono alla fusione degli elementi che richiamano alla sua storia personale, avendo una visione un po' più ampia, è possibile trovare una chiave di lettura, una narrativa che è in grado di toccare chi guarda. Lo spazio è elemento indivisibile dal suo lavoro, il luogo e il non luogo sono alla base della sua pratica. Nel suo lavoro è molto attento al singolo dialogo tra l'opera e il suo fruitore, invita ogni singola identità a partecipare alla scena con le proprie cicatrici, a creare una relazione con esso. Attraverso questa piccola ma consistente personale di Lombardo, è possibile ritrovarsi in uno spazio temporale multiplo, dove l'esperienza personale entra in contatto con l'esperienza temporale dell'autore. Grazie all'uso dei materiali, dei volumi, all'interno di uno spazio delimitato, lo spettatore si potrebbe trovare catapultato in una dimensione domestica familiare. I dettagli sono offerti al fruitore con discrezione, con un'attenta e dettagliata ricerca cromatica."
Marzo 2014, 

                                                                                                                                                              Barbara Cammarata 

La Luce, il disegno,  disegnare con la luce

L'artista vive e lavora a Caltanissetta, dov'è nato nel 1960. Inizia la sua attività di ricerca artistica appena ventenne, dopo aver terminato gli studi tecnici.

L'energia elettrica, la luce e la sua dinamica, lo sollecitano immediatamente a studiarne gli effetti visuali sui corpi e sugli oggetti. Contestualmente, riprende la pratica del disegno, che coltivava sin da ragazzino. Dopo un breve periodo di pausa, inizia l'attività presso uno studio creativo, che lo conduce verso l’approfondimento della ricerca fotografica, quindi, a disegnare con la luce.

Dopo un periodo di esperienze artistiche e di collaborazioni, riprende la sperimentazione per mezzo di altri media, non abbandonando la pratica fotografica – sia analogica che digitale - ponendo la sua attenzione verso i temi dell'ambiente e dello sradicamento. Negli ultimi anni ha partecipato ad alcuni contest di rilevo (Premio Basi 2012, Premio Celeste 2013 e Premio Ora 2015), ottenendo la selezione quale finalista.

Nel 2018, presso Farm Cultural Park, a Favara (AG), ha allestito il lavoro “Transition”, stampe da scansioni da fotografie analogiche da pellicole di grande e medio formato, e l’opera site specific “Your place as your skin”, foglia oro su pietra locale.

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